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Psicodigestione

La conoscenza profonda dell’essere umano non può derivarci dalle descrizioni anatomiche e istologiche dei suoi organi interni,quanto dai rapporti dinamici che intercedono fra un organo e l’altro.
Noi potremo,ad esempio,sapere al millesimo la struttura morfologica e istologica della milza;ma questi dati interessanti scadono di efficacia,se si considera la caratteristica principale di quest’organo a movimento ritmico con la pulsazione del sangue.
Anche la milza ha una sistole e una diastole : si gonfia alcune ore dopo il pasto e più tardi ritorna su se stessa. Essa è dunque il cuore delle linfe : e come tale,cerca di ritmizzarle alle esigenze della circolazione sanguigna. Ecco perchè la maggior parte dei cardiaci degli anginosi,sono preventivamente dispeptici. (La dispepsia può essere definita in prima istanza come una condizione patologica caratterizzata dalla presenza predominante di dolore e/o fastidio persistente o ricorrente localizzato nell’epigastrio).
Ecco perchè la pressione del sangue,alta o bassa,ha alle sue basi disordini dietetici,disarmonie colloidali di diete non adatte,essendo la digestione uno degli atti più personali dell’essere umano.
Riordinare,rimettere in fase i propri poteri digestivi vuol dire raggiungere i quattro quinti della cura,anche se il male è andato a localizzarsi in altri organi.
E una persona con disturbi anche leggeri ma dispeptico,correrà sempre maggiori rischi di un altro,con organi digestivi in ordine anche se la forma morbosa è piu grave.
Vediamo inoltre che lo stesso stomaco,questo sacco grossolano in cui gettiamo ogni sorta di sostanze fra le più varie, è anche lui ritmico nella fase digestiva con i suoi movimenti peristaltici.
I quali devono sciogliere,amalgamare,fondere,ritmizzare le diverse sostanze per affidarle al lavoro più delicato della milza.
Lo stomaco può dunque considerarsi il cuore degli alimenti fisici e psichici , in quanto è ormai noto che la “digestione psichica” degli avvenimenti che viviamo somaticamente risiede in questo sito bersaglio,diversamente la “digestione emozionale” ha come sito bersaglio la milza stessa .
Anche i polmoni hanno due fasi ben distinte : una inspiratoria e una espiratoria,di espansione e di ritrazione.
Essi funzionano da cuore dell’aria.
Infine il cervello coi suoi ventricoli dai quali il liquido cefalo rachidiano discende lungo il cavo durale e risale sette volte al giorno ritmicamente,rappresenta il cuore della quintessenza della vita.
Quando l’onda che risale non è più capace di vincere la forza di gravità e stenta a risalire ,allora l’uomo si dice stanco e automaticamente,sente il bisogno di coricarsi e di dormire in posizione orizzontale.In questo modo le due correnti discendente e ascendente si incontrano facilmente e si mescolano.
E il risultato è il sonno umano,popolato di sogni che fanno della notte una vita di immagini rielaborate delle impressioni ricevute durante lo stato di veglia dagli stessi organi che di giorno lavorano producendo azioni volte al mantenimento delle funzioni vitali.
Le immagini che popolano la parte onirica della nostra esistenza sono una restituzione autentica delle emozioni  vissute durante il giorno dal nostro “Essere Sensibile”  e rilasciate nella quiete notturna quando la condizione di riposo del corpo permette agli organi la “comunicazione essenziale” con il cervello in grado di collegare sfumature che durante la frenesia degli eventi quotidiani non abbiamo potuto immediatamente cogliere o focalizzare.
Anche gli animali dormono e sognano e sul loro rilascio emozionale tornerò in seguito: ma sul ventre e di fianco: in modo che le due correnti restano sempre nella loro condizione reciproca,allo stesso livello,tanto di giorno che di notte.E questo costituisce un altra differenza sostanziale fra l’uomo e gli animali. Onde tutti i sonniferi che si fabbricano desunti da esperimenti su animali,riportati all’uomo producono uno stato simile all’ubriachezza,un sonno chimico che nulla ha in comune con un sonno normale.

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