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E’ una scoperta la radio?

Seguendo il pensiero materialista dovrei rispondere : no la radio è…un antenna! Le onde non le ha mica create Marconi.
Esse ci sono sempre state in giro per lo spazio e sempre  ci saranno.
L’antenna materiale in se, è però una applicazione geniale! Tuttavia non sappiamo quale modestissima osservazione,quasi certamente casuale abbia svegliato il genio di Marconi.

Galvani ha scoperto l’elettricità dei muscoli? No egli ha visto che le rane scorticate sul balcone di casa per preparare il brodo alla moglie malata, saltavano a contatto dei due metalli diversi della ringhiera.E dopo la sua comunicazione all’accademia di Modena”de viribus electricitatis” tanto poco era preso sul serio che i colleghi lo soprannominarono “il maestro di ballo delle rane” e i ragazzini gli andavano vicino prendendosi gioco di lui.

Lindbergh ha ideato il gran volo vedendo per caso un carta geografica…sulla copertina di un quaderno della scuola elementare:e quella semplice visione ha suscitato in lui reazioni…? Oppure ricordi ancestrali del leggendario Icaro?

La mela che cadde sul naso di Newton,la lampada che oscillò davanti al naso di Galileo,non furono altro che stimoli rapidissimi che diedero ampissime risonanze di cui non si è tentata nessun indagine per svelarne il mistero.Perchè la scuola è amica del metodo del metodo del metodo.Cristoforo Colombo se fosse stato un buon ragazzo,avrebbe dovuto studiare molto la geografia dei frati di Salamanca;e un bel giorno prendendosi la testa tra le mani esclamare: “Signor maestro voglio scoprire l’America”. Ecco il vero metodo. Non avendolo usato Colombo ha scoperto l’America.

Più l’indirizzo scientifico degli studi ci farà estranei alla natura e alla naturalezza del pensiero e più ci allontaneremo dalla verità.

E’ lecito domandarsi se scoprire una teoria oppure una cosa materiale non equivalga a un ricordare.Se questo fosse dimostrabile, la conclusione sarebbe che, rimettendosi in fase con certe correnti ancestrali cicliche (che per la brevità della vita umana fanno sembrare nuovo ciò che è semplicemente ritornato,e di cui la stessa storia non può serbar alcuna memoria) secondo le risorse del tempo,su piani diversi,il mondo sarebbe stato sempre lo stesso.

Questo modo di vedere si fonda sulla teoria del complesso psico-analitico di Freud.Esistono nel nostro inconscio due strati:uno individuale,fatto di ricordi e di percezioni estranee all’attenzione;l’altro iper-individuale o collettivo,che contiene le più antiche immagini ancestrali,gli archetipi naturali,il ciclo solare,le idee religiose e mitologiche.Questo inconscio collettivo può considerarsi come una comunità spirituale;e secondo lo stesso Jung,il pomeriggio della vita umana ha lo stesso senso del mattino.Attraverso questo passaggio,gli antichi valori non sono annullati essi divengono soltanto relativi.
L’uomo capace di realizzare questi valori al di là dell’inconscio personale,entra in contatto con le vestigia dell’inconscio collettivo.

Così si spiegano certe aspirazioni metafisiche:e non c’è nessun altra possibilità di riconoscere l’irrazionale e di considerare il suo contenuto come una realtà psicologica.L’incoscio collettivo è il condensato di tutta l’esperienza di tutto l’universo e di tutti i tempi.

Se si riesce a distaccare questo contenuto dagli oggetti del cosciente,si può passare al di là della linea di demarcazione che segna il confine delle possibilità creatrici.

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