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La riconquista della flessibilità adattativa dell’uomo inteso in senso totale,richiede ben  più che tecniche di allungamento casuali, rivolte ad aree specifiche. Occorre considerare implicazioni molto più vaste.
Lo stress è un insieme plurifattoriale  causato da vissuti personali che originano fin dall’infanzia, il vero primo trauma esistenziale può essere considerata la nascita ,infatti se si considera il vissuto del passaggio dalla fase acquatica a quella terrestre dalla fase di simbiosi con la madre alla successiva separazione,il passaggio da una fase anaerobica ad una aerobica con utilizzo per la prima volta dei polmoni,lo shock termico da una temperatura di 35-36 gradi del grembo materno a una ambientale di 23-24 di un ospedale già possiamo ben immaginare che questo giorno cosi “lieto” per tutti gli altri ,in realtà per noi molto “lieto” non sia. I fattori stressanti continuano a seconda delle difficoltà del parto: naturale oppure  eseguito con  taglio cesareo ed anestesia peridurale,sono stati necessari  ventose o forcipe? Podalico? con cordone ombelicale attorcigliato? In seguito saranno i modelli socio comportamentali educativi che ci verranno imposti a seconda se maschi o femmine a seconda della cultura della nazione in cui si nasce, regole familiari provenienti dalle consuetudini e dalle tradizioni, a cui ci uniformiamo da subito senza discussioni ,poi nel tempo stati emotivi di tristezza angosce lutti separazioni divorzi senza escludere i vari traumi fisici, incidenti di percorso ,shock psicologici più o meno intensi  che impattano ed improntano la nostra sfera psicofisica nell’intero arco della nostra esistenza.

L’organismo  possiede tuttavia una “intelligenza corporale bio-logica” e tenta di dare una risposta specifica a salvaguardia delle proprie funzioni vitali a questi eventi perturbanti, creando “barriere di sicurezza fluidiche” dappertutto al fine di salvaguardare se stesso dalla possibilità di essere raggiunto dagli effetti paralizzanti che queste informazioni sono in grado di produrre su di lui. Questa modalità difensiva richiede un grande livello di energia biologica per essere mantenuta in efficienza ,questo fa si che il miglior livello energetico di cui disponiamo venga parassitato da queste barriere di sicurezza  inducendo sul lungo periodo una diminuzione delle nostre  forze immunitarie e capacità adattative psicofisiche alle diverse situazioni che si affacciano sul palcoscenico della nostra esistenza.
Venendo meno la disponibilità delle nostre migliori possibilità di scelta, a seconda del caso siamo costretti a comportamenti compulsivi o reattivi  generatori delle relative conseguenze.
E’  la progressiva mancanza di adattabilità che determina il nostro agire sempre più in modo “reattivo”anziché  calmo e centrato che in taluni altri momenti abbiamo sperimentato esistere in noi.
L’energia adattativa, considerata una eredità biologica dell’uomo, può essere ridistribuita in tutto il corpo, riportandola nei segmenti corporei in cui è necessaria.
Gli effetti principali della sindrome da stress è da ricercarsi proprio in un’alterazione del tessuto connettivo e, in particolare, delle fasce.
La tensione tra i segmenti corporei altera il modello di movimento. In un corpo irregolare, ogni movimento evoca risposta, non solo dai muscoli direttamente coinvolti (e i loro antagonisti), ma anche da un coro di altre unità.

Semplice liberazione energetiche ricevute a frequenza variabile con sessioni di un ora circa, diventano una pratica di trattamento per disturbi acuti di mal di schiena, mal di testa o torcicollo efficaci contro i disturbi cronici, quali colite, problemi mestruali dismenorrea o amenorrea, ritenzione idrica linfatica,stipsi ed in generale per problemi d’origine psicosomatica,quali stati d’ansia blocchi emozionali e diaframmatici,fobie e insonnia, post parto per verificare gli eventuali disassamenti del bacino.Un alleggerimento fondamentale dello stress fisico dipende dall’allineamento verticale dei centri di gravità di tutti i maggiori blocchi ponderali (testa, torace, pelvi). Successivamente, a questo tipo di allineamento, può solamente seguire un riaggiustamento bilanciato delle restrizioni delle tensioni mio fasciali. L’enfasi qui è alleggerire la spinta verso il basso, l’effetto distruttivo della gravità e così, diminuire la quantità di disorganizzazione del sistema. A questo punto, appena scompare il modello negativo, emerge un nuovo effetto.Il contatto e le pressioni della tecnica Myofascial Release stimolano il risveglio delle risorse vitali che ogni persona porta dentro di sé ed alle quali il corpo può finalmente attingere per auto-ripararsi, auto-guarirsi:La formazione professionale a questa tecnica è aperta a tutti i praticanti di terapie corporee naturopati estetiste fisioterapisti  e le sessioni sono consigliate a qualunque età,non esistono rischi manipolativi essendo una pratica dolce e fluidica

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